L’uso del velo islamico in Italia è realmente un tema molto attuale e scottante, infatti l’uso dell’Hijab è direttamente collegato al fenomeno migratorio in particolare alle ultime ondate migratorie. Il nostro principale obbiettivo è creare un ponte di conoscenza, accettazione e comprensione reciproca tra le comunità arabo-musulmane e quelle locali.
Dopo una prima fase di mediazione culturale e di “avvicinamento” alle donne interessate al progetto “ReconcArt: Reconciliation through Art, Perceptions of Hijab” si è dato avvio alla fase laboratoriale con un primo ciclo di dieci incontri che hanno avuto luogo a Casa di Ramia, un luogo multi-etnico protetto dove le donne coinvolte si sono raccontate, hanno narrato le loro storie, le loro famiglie, la loro migrazione e le loro fedi confrontandosi costantemente su tematiche profonde e significative.
Questa prima fase è continuata sfociando in una dimensione più teatrale con incontri che hanno avuto luogo in un vero e proprio laboratorio teatrale messo a disposizione da Fondazione Aida. Ciò che è emerso dalla fase precedente con le donne, è stato rielaborato attraverso l’utilizzo di tecniche teatrali come l’uso della voce, l’improvvisazione, la mimica, il linguaggio corporeo ecc…,dando origine a momenti molto suggestivi di vera Arte.
Ai laboratori hanno partecipato Jamila, Najat,Susanna,Sandra,Rossella,Siham,Fatima Z., Huda, Fatima,Samar, Tucci, Elena, Cinzia, Asmaa e Rosanna; un meraviglioso gruppo misto di donne provenienti da diversi paesi come Marocco, Algeria, Brasile, Palestina, Italia.
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